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Per quale motivo un influencer dovrebbe attrarre le attenzioni di un cybercriminale?

Lo scopo finale di un attacco informatico, è bene ricordare, consiste nel conseguimento di un guadagno.

L’influencer può essere o l’obiettivo finale o altrimenti un vettore inconsapevole per gli attacchi che saranno successivamente condotti nei confronti dei propri committenti o dei propri follower.

Dei rischi in termini di #cybersecurity per la categoria ci parlano su #CyberSecurity360 la Dott.ssa Sara Coccoli, social media manager di Assoinfluencer, ed il Dott. Stefano Gazzella1, Consulente Privacy & ICT Law, Data Protection Officer, e, a partire da oggi, Privacy Officer di Assoinfluencer (per leggere l’articolo cliccare QUI).

I pericoli in cui potrebbero incappare i professionisti del settore sono innumerevoli, così come sono tantissimi i casi di cui la nostra associazione è venuta a conoscenza di #hacking e conseguenti furti di profili social media appartenenti a content creator (Youtube forse è una tra le piattaforme più colpite assieme ad Instagram).

Assoinfluencer si sta attivando per trovare una soluzione che garantisca i professionisti laddove si verifichino queste fattispecie criminose, anche perché la sottrazione del proprio #account quale strumento di lavoro diventa un problema secondario rispetto all’utilizzo improprio ed illecito dello stesso da parte dell’hacker che potrebbe pubblicare contenuti anche non in linea con le policy del social network di riferimento o che potrebbero contrariare gli ignari brand e follower.

“E se riesci ad hackerare la persona giusta…è come se usassi un malware molto potente. Le persone sono gli exploit migliori, ed è facile per me hackerarle” (cit. Mr Robot).

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  1. Il Dott. Stefano Gazzella si è laureato in giurisprudenza presso l’Università degli Studi “Roma Tre” con una tesi in Law&Economics dal titolo “Analisi economica del diritto alla privacy negli spunti della Scuola di Chicago”. Ha conseguito successivamente il diploma di specializzazione ad indirizzo forense presso la SSPL “Roma Tre”. Dopo aver compiuto la pratica forense a Roma, ha deciso di specializzarsi nel diritto alla protezione dei dati personali. Autore di numerose pubblicazioni sul tema della privacy, svolge attività di insegnamento e formazione su tematiche di data protection e collegate ai diritti di terza generazione, partecipa a seminari legali di informazione su tematiche collegate alla tutela dei dati nel settore ICT.