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L’articolo è stato realizzato da Andrea Gianni sul quotidiano nazionale Il Giorno a fronte della recente indagine della Guardia di Finanza di Ravenna che ha denunciato tre Influencer evasori totali per un importo pari a 400 mila euro in due anni:

“Si tratta di un lavoro, non un hobby: in Italia sono già stati fatti passi avanti ma siamo ancora lontani dall’obiettivo, quello che chiediamo è la creazione di un codice Ateco di riferimento per il settore”. Il professore e avvocato Jacopo Ierussi è presidente dell’associazione Assoinfluencer, che fa parte di Confcommercio Professioni, nata nel 2019.

Quanti sono gli influencer?

“Il problema è che, allo stato attuale, una stima è impossibile. Non esiste un codice Ateco di riferimento. Di solito vengono usati quelli del cinema, delle produzioni audiovisive o del marketing. L’utilizzo di un codice Ateco inadeguato, consigliato da professionisti impreparati, può tradursi in notevoli problematiche per il futuro”.

Siamo di fronte a un vuoto normativo?

“L’Italia è un Paese dove le leggi non mancano, anche sul lavoro autonomo, ma persistono incertezze sul piano giuridico e fiscale per questa nuova categoria”.

(continua)

Per leggere l’intervista in versione integrale cliccate QUI.