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Nella data di ieri, l’Associazione ha partecipato alla consultazione pubblica avviata in data 9 dicembre 2021 dalla Commissione Europea in merito al “Progetto di linee guida sulla contrattazione collettiva dei lavoratori autonomi”.

Più nello specifico, la Commissione Europea ha proposto una serie di misure volte a migliorare le condizioni del lavoro svolto mediante piattaforma digitale, con l’obiettivo di sostenere una crescita sostenibile del platform work nell’Unione Europea.

Essendo però, come noto, la figura degli influencer ancora emergente, tanto in Italia che all’estero, risulta, purtroppo, ancora priva di adeguate tutele normative che, al momento, potrebbero essere promosse ed incentivate nei singoli Stati Membri dalla futura Direttiva, oggi in forma di proposta, n. 2021/0414 e titolata “on improving working conditions in platform work”.

In questo contesto, come anzidetto, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica, invitando i diversi stakeholders (cittadini, imprese, parti sociali, mondo accademico, enti governativi e tutti i diversi portatori di interessi) a presentare osservazioni sul progetto relativo ai contratti collettivi riguardanti le condizioni contrattuali dei lavoratori autonomi individuali e le relative problematiche che potrebbero insorgere in materia di politiche sulla concorrenza in danno ai consumatori.

E’ nell’ambito dei lavori relativi a questa Direttiva che Assoinfluencer ha partecipato, in rappresentanza dell’Italia, depositando un proprio contributo scritto, tenuto anche conto che la nostra e vostra associazione, seppur giovane, è storicamente tra le prime del suo genere ad essere nata in Europa.

In particolare, Assoinfluencer ha evidenziato alla Commissione Europea quanto segue:

Ed invero, pare che poche categorie di lavoratori autonomi siano caratterizzate da una situazione di dipendenza e subordinazione così intensa rispetto a realtà terze (i.e. le imprese cui fanno riferimento le piattaforme social media) come invece può rilevarsi per i content creator. Ciò pone l’accento sulla necessità di valutare particolari deroghe per quest’ultimi rispetto ai limiti che l’art. 101 TFUE potrebbe loro comportare in futuro laddove questi volessero tutelare la propria professionalità tramite contratti collettivi, essendo essi stessi “contraenti deboli” tanto delle piattaforme digitali quanto, di sovente, dei brand che sponsorizzano.

Auspichiamo che questo nostro intervento contribuisca ad un ecosistema positivo per i content creator, in un’Europa che, in questo difficile momento storico, desideriamo tuteli e difenda ogni cittadino aldilà della sua categoria professionale o provenienza.

E’ possibile leggere il contributo integrale di Assoinfluencer cliccando QUI.